Una mia personale riproduzione del Vessillo - o Labaro - del B.F.C., con tanto di scritta latina: "Animose Non Violenter". La frase in latino, fino a pochi anni fa quasi sconosciuta a tanti tifosi, è di fatto il motto ufficiale del club. Lo stendardo attuale riporta ricamati solo i sette scudetti vinti dal Bologna nella sua storia, senza le coccarde delle Coppe Italia e senza le Coppe Europa o altri trofei vinti dai rosso-blu (le aggiunte nel disegno sono una mia interpretazione personale); ed è sempre presente - di solito portato dai ragazzi del settore giovanile - agli avvenimenti più importanti che scandiscono la vita della società. I suoi colori sono gli stessi del blasone societario: la croce rossa in campo bianco (o argento), simbolo dell'antichissimo Comune di Bologna; il rosso e il blu: dal 3 ottobre 1909 - la fondazione - i colori ufficiali del club, grazie alla casacca a quarti del collegio svizzero (lo Schönberg di Rorschach) portata a Bologna da Arrigo Gradi, uno dei soci fondatori; i ricami dorati della scritta BFC, che campeggia là in alto a sinistra, in campo blu; e quelli del motto latino. Il tutto rifinito con frangia - sempre dorata -, tutta attorno allo stendardo, in fondo e in divisione delle varie simbologie. In origine - primi anni '10 e '20 del '900 - l'insegna era a volte portata sul campo dal capitano del Bologna (famosa la foto che ritrae Giuseppe Della Valle allo Sterlino), prima di match molto importanti o di qualche celebrazione.
Animose Non Violenter.
Una mia personale riproduzione del Vessillo - o Labaro - del B.F.C., con tanto di scritta latina: "Animose Non Violenter". La frase in latino, fino a pochi anni fa quasi sconosciuta a tanti tifosi, è di fatto il motto ufficiale del club. Lo stendardo attuale riporta ricamati solo i sette scudetti vinti dal Bologna nella sua storia, senza le coccarde delle Coppe Italia e senza le Coppe Europa o altri trofei vinti dai rosso-blu (le aggiunte nel disegno sono una mia interpretazione personale); ed è sempre presente - di solito portato dai ragazzi del settore giovanile - agli avvenimenti più importanti che scandiscono la vita della società. I suoi colori sono gli stessi del blasone societario: la croce rossa in campo bianco (o argento), simbolo dell'antichissimo Comune di Bologna; il rosso e il blu: dal 3 ottobre 1909 - la fondazione - i colori ufficiali del club, grazie alla casacca a quarti del collegio svizzero (lo Schönberg di Rorschach) portata a Bologna da Arrigo Gradi, uno dei soci fondatori; i ricami dorati della scritta BFC, che campeggia là in alto a sinistra, in campo blu; e quelli del motto latino. Il tutto rifinito con frangia - sempre dorata -, tutta attorno allo stendardo, in fondo e in divisione delle varie simbologie. In origine - primi anni '10 e '20 del '900 - l'insegna era a volte portata sul campo dal capitano del Bologna (famosa la foto che ritrae Giuseppe Della Valle allo Sterlino), prima di match molto importanti o di qualche celebrazione.
Animose Non Violenter.