giovedì 24 novembre 2011

Bologna Sportiva Sezione Calcio, 1931-1932


Il "Bologna Sezione Calcio" 1931-1932. Da sinistra, in piedi, la mitica linea d'attacco rossoblù: Gastone Baldi (in borghese), Bruno Maini, un dirigente dell'epoca, Rafael Sansone, Angelo Schiavio, Francisco Fedullo, Carlo Reguzzoni e l'allenatore Gyula Lelovich. Al centro, da sinistra, quelli della mediana: Aldo Donati, Mario Montesanto e Gastone Martelli. In basso, accosciata, la linea difensiva. Da sinistra: il massaggiatore Amedeo Bortolotti, Eraldo Monzeglio, Mario Gianni e Felice "Gisto" Gasperi.
Il "Bologna Sezione Calcio" 1931-1932.
Nella splendida foto a lato, una formazione dell'annata 1931-32. Come si può notare dalla didascalia in basso nella foto, il Bologna era già stato rinominato e inglobato (dal 1927), per volere di Leandro Arpinati, nella cosiddetta "Bologna Sportiva", realtà che raccoglieva quasi tutti i sodalizi più importanti della città sotto un'unica bandiera. Il Bologna assunse quindi la nuova denominazione di "Bologna (Sportiva) Sezione Calcio".
Nella foto a sinistra, in piedi, la mitica linea d'attacco rossoblù: Gastone Baldi (in borghese), Bruno Maini, un dirigente dell'epoca, Rafael Sansone, Angelo Schiavio, Francisco Fedullo, Carlo Reguzzoni e l'allenatore Gyula Lelovich. Al centro, da sinistra, quelli della mediana: Aldo Donati, Mario Montesanto e Gastone Martelli. In basso, accosciata, la linea difensiva. Da sinistra: il massaggiatore Amedeo Bortolotti, Eraldo Monzeglio, Mario Gianni e Felice "Gisto" Gasperi.
Probabilmente fu il Bologna più forte e spettacolare di tutti i tempi. La foto fa riferimento all'incontro Milan - Bologna del 13 marzo 1932, 1-0 per i rossoneri con rete di Pietro Pastore. Durante quel campionato, il Bologna rimase imbattuto per ben 19 (!) giornate. Cadde solo alla ventesima, a Roma contro la Lazio - la "BrasiLazio", come era stata simpaticamente ribattezzata dai suoi tifosi, per via dei numerosi oriundi brasiliani presenti in squadra: "Filò" Guarisi, Del Debbio (che il Bologna aveva già incrociato nelle file del Corinthians, durante la tournée in Sud America del 1929), De Maria, Fantoni, ecc. -, con il punteggio di 2-1. Il Bologna perse quel campionato in maniera beffarda, dopo averlo comandato per ben 25 giornate: subì il sorpasso della Juventus e poi perse in modo rocambolesco per 3 a 2 nel confronto diretto a Torino: Luis Monti - il centromediano argentino della Juventus, soprannominato in patria "Doble Ancho", per la sua fisicità imponente - tentò di spezzare una gamba intenzionalmente a Schiavio (Angiolino non gli rivolse più la parola per parecchio tempo, a nulla valsero i tentativi di riappacificazione tentati da Vittorio Pozzo), dopo che il Bologna era passato in vantaggio per ben due volte sul campo della Juventus a "Corso Marsiglia", quel giorno intriso di pioggia e fango. Quel Grande Bologna si vide così stoppata la strada verso lo scudetto, e non riuscì a interrompere il "quinquennio" juventino. In compenso raccolse grandi soddisfazioni in campo internazionale, nella mitica e all'epoca prestigiosissima Coppa dell'Europa Centrale, vincendola due volte: nel 1932 e nel 1934. Fu l'unica squadra italiana a riuscire nell'impresa. Tutte le altre fallirono, a cominciare proprio dalla Juventus e di seguito l'Ambrosiana-Inter, la Roma, la Fiorentina, il Torino, la Lazio, il Genoa, il Napoli, ecc. Una bella soddisfazione e un giusto riconoscimento per una squadra formidabile, che segnò un'epoca del calcio italiano ed europeo.