giovedì 28 gennaio 2016

Bologna - SampDoria, rivalità antica ma "giovane" allo stesso tempo


Bologna - Sampdoria 1-0, 9 aprile 1950.  Gino Cappello in strepitosa conclusione acrobatica.
Bologna - Sampdoria 1-0, 9 aprile 1950.
Gino Cappello in strepitosa conclusione acrobatica.
Il primo incontro tra il Bologna e l'altra metà di Genova che non tifa Grifone, risale al doppio confronto del campionato di Prima Categoria 1919-20 (massima serie) contro l'Andrea Doria: i doriani, maglia a quarti bianco-blu con blasone cittadino cucito sul petto, vennero sconfitti nell'inospitale e angusto campo di via Clavarezza, la mitica "Cajenna" – che sorgeva dove ora è edificata la gradinata Nord del tifo genoano –, per 1-4, con doppietta di Emilio Badini e una rete a testa per Giuseppe Della Valle e Bernardo Perin. Era l'8 febbraio 1920. Due mesi dopo si replicò allo Sterlino: 2-0 per i rosso-blu con due reti di Pietro Genovesi. Era l'Andrea Doria di Luigi Burlando, grande centromediano originario del capoluogo ligure, atleta che eccelleva ad alto livello in diverse discipline, dalla pallanuoto alla savate, la boxe francese molto in voga durante la Belle Époque. Nel secondo dopoguerra, le prime partite giocate contro la neonata SampDoria, dopo la fusione avvenuta nel 1946 tra Sampierdarenese e Andrea Doria, videro nuovamente il Bologna affermarsi sia a Marassi (0-1, rete di Ferruccio Valcareggi) che al Comunale per 2-0, con reti di Taiti e Cappello. Proprio il funambolico Gino Cappello – nella foto in alto a destra in splendida acrobazia – fu spesso protagonista di quei primi confronti, a volte anche molto accesi, contro i blucerchiati della Superba. La rivalità tra le due squadre e tifoserie si inasprì nuovamente a fine anni '70 e '90, quando il Bologna inflisse un doppio dispiacere alla Samp. Partite sentite quindi, con un passato che richiama anche alla cessione di Roberto Mancini, il grande rimpianto di una generazione di tifosi bolognesi.

domenica 17 gennaio 2016

Quando Bologna - Lazio si giocava in serie B


Tipica locandina anni '80, all'epoca affisse in tutta Bologna, che annunciava la partita dei rosso-blu: questa si riferisce a Bologna - Lazio 1-0 dell'8 marzo 1987, con autorete di Terraneo su colpo di testa ravvicinato di Gaetano Musella.Mentre la Nazionale di Bearzot si laureava campione in Spagna e il campionato italiano diventava il più bello del mondo, due squadre storiche e gloriose della serie A vivevano l'oblio della cadetteria: la Lazio, che già negli anni Venti e Sessanta aveva vissuto l'amarezza della retrocessione, vivacchiava ormai dall'inizio degli anni '80 in serie B: retrocessa a tavolino nel 1980 per il calcioscommesse, e poi sul campo nel 1985, faticava a rientrare in pianta stabile nella massima serie. Il Bologna invece affrontava il dramma sportivo della sua prima storica retrocessione: già sfiorata la B diverse volte a fine anni '70, la condanna senza appello arrivò nel 1982: dopo un campionato dalle tante vicissitudini negative, con tanto di presidente finito in carcere a Ferrara e un finale di stagione con la solita compravendita di partite (Napoli - Genoa su tutte, con l'incredibile "passaggio" di mano direttamente in calcio d'angolo di Castellini a favore del grifone e dal quale scaturì poi il gol salvezza genoano di Faccenda, fu uno scandalo in tal senso) che questa volta giocò a sfavore dei rosso-blu felsinei, il Bologna finì mestamente (e meritatamente) in B per la prima volta nella storia, tra le lacrime dei tantissimi tifosi che seguirono la squadra nell'ultimo match ad Ascoli. Fu così che le due squadre si ritrovarono e si incontrarono per una prima e inedita sfida in serie B nel campionato 1985-86: vittoria del Bologna all'andata per 1-0 con rete di Pradella e pareggio per 0-0 nella partita di ritorno all'Olimpico, con una Lazio che schierava gli ex Fabio Poli e Giuliano "Fiore" Fiorini. Furono anni e sfide in cadetteria che però avevano sempre un piacevolissimo sapore di serie A: grande pubblico, grande tifo, trasferte di massa e spesso anche diversi problemi di ordine pubblico tra le tifoserie fuori dal terreno di gioco: domeniche di grande atmosfera e passione, poco importava la categoria. Nel 1987-88, l'anno del brillantissimo Bologna di Gigi Maifredi che diede spettacolo di gioco nel campionato cadetto, entrambe le squadre ritrovarono finalmente l'agognata serie A (i rosso-blu dopo cinque lunghi anni di B e uno di serie C1...): il Bologna arrivò al primo posto al termine di un campionato giocato in maniera strepitosa, mentre la Lazio agganciò la terza posizione utile per la promozione. Bologna - Lazio, una sfida mai banale.

Bologna e Lazio di fronte per un tuffo nel passato.

Da L'Unità, 15 settembre 1985.

La serie «B» mette nel piatto dello spettacolo alcune partite di cartello per buongustai. Inziamo subito con Bologna - Lazio, incontro tra due «stars» intenzionate a risalire la china. I locali di Mazzone sono animati da autentico furore. Si tratta di cancellare il pessimo debutto (sconfitta patita contro il Pescara) e di ribadire le proprie ambizioni dinnanzi ad una squadra indicata come la favorita del torneo. La Lazio domenica scorsa all'Olimpico ha fatto subito vedere di essere avviata a rispettare il ruolo di protagonista assegnatogli alla vigilia. La tifoseria sembra già «calda» al punto giusto, considerata la ressa di gente che accompagna le sedute di allenamento della squadra di Simoni.

La Lazio battuta a Bologna.

I tifosi fan volare il Bologna

Trentamila sugli spalti per la partita con la Lazio, grandi incitamenti come ai vecchi tempi della «A» - Spettacolare gol di Pradella, applausi scroscianti per Marocchino.

di ENZO MASI

Bologna - Lazio 1-0, 15 settembre 1985. Fu la prima partita nella storia giocata tra i due club nel campionato di serie B. In primo piano Walter De Vecchi affrontato dal laziale Caso. A destra Alessandro Quaggiotto osserva l'azione. Sullo sfondo la muraglia umana della Curva Andrea Costa: quasi trentamila spettatori per una partita di seconda serie. Altri tempi.
Bologna - Lazio 1-0, 15 settembre 1985.
BOLOGNA, lunedì 16 settembre 1985 — Dopo lo sgambetto di Pescara il Bologna si rimette al passo a spese di una «vedette». Trafigge la Lazio con uno spettacolare gol di testa dell'ottimo Pradella, dopo un quarto d'ora; avvalora il vantaggio con un gioco concreto e razionale fino al riposo; difende lo stesso vantaggio nella ripresa, a tratti con leggero affanno ma con rari rischi, inevitabili quando si gioca di rimessa: l'ultimo, proprio a 2' dal termine, per un forte fendente di Caso (ben servito da Poli) che accarezza, a portiere battuto, la traversa. Un tempo per parte, dunque; ma successo meritato della squadra di casa che nel primo tiene saldamente le redini e nel secondo contiene efficacemente la costante ma non irresistibile pressione laziale vanificandola a qualche metro dall'area. Gli azzurri perdono la battaglia a centrocampo (dove si gioca a zona: Gazzaneo, De Vecchi, Nicolini contro Vinazzani, Caso, Magnocavallo, con cambio di marcature) poi non sanno approfittare delle piccole ingenuità di giovani terzini rossoblu, come Luppi, nella ripresa. Ma Ottoni appare impeccabile regista della retroguardia, prima annullando Fiorini, lunatico e pasticcione, poi tenendo a bada Poli, senz'altro il più ficcante e insidioso della Lazio, mentre Garlini appare dispersivo concentrandosi solo nell'ultimo quarto d'ora.

Pradella migliore in campo

Bologna - Lazio 1-0, 15 settembre 1985. Domenico Marocchino, uno dei migliori in campo in quella partita, applauditissimo dai tifosi rosso-blu, alle prese con il difensore laziale Calisti.
Bologna - Lazio 1-0, 15 settembre 1985.
Il Bologna è brioso e manovriero in avanti, ben disposto a centrocampo con Gazzaneo e De Vecchi costanti punti di riferimento: il primo con un oscuro lavoro di raccordo e di rilancio, il secondo con una svelta regia senza fronzoli. Svetta tuttavia l'attaccante Pradella, il migliore con Nicolini, instancabile in fase di interdizione e anche con Marocchino davvero positivo, applaudito a scena aperta quando esce al 70'. Il centravanti chiama Malgioglio a due grandi parate prima di azzeccare l'incornata giusta; ma è sempre una mina vagante nella difesa laziale anche quando, nel secondo tempo, resta il solo attaccante. Pradella appare volitivo e grintoso pure in fase di alleggerimento; subisce anche un'ammonizione come Gazzaneo, Lancini e Galbiati. L'ex granata è bravo e generoso. I portieri se la cavano bene: Malgioglio è battuto da un tiro a fil di palo, ma prima si esibisce più volte sullo stesso autore, Pradella; Zinetti interviene sul finire del primo tempo, al 41' su tiro da lontano, a sorpresa, di Calisti, al 44' con una bella uscita a pugni chiusi. Registriamo anche un paio di errori per parte: Marocchi all'11' non sfrutta un pallone rubato, in un duello volante con Malgioglio, da Pradella, sparando a lato; Galbiati ai 58', su respinta della difesa, sbaglia lo specchio da posizione favorevole. Per concludere la partita è sufficientemente apprezzata dai trentamila sugli spalti (213 milioni dincasso, tifo rossoblu come al vecchi tempi) che, prima del fischio, hanno applaudito un'altra squadra di casa, la Beca Baseball, recente vincitrice della Coppa dei Campioni. 

Campionato di Serie B 1985-1986, 2^ giornata.
Bologna, domenica 15 settembre 1985, Stadio Renato Dall'Ara.
BOLOGNA - LAZIO 1-0 (1-0)
BOLOGNA: Zinetti, Lancini, Luppi, Quaggiotto, Ottoni, Nicolini, Marocchino [Bellotto dal 24' st], De Vecchi (cap.), Pradella, Gazzaneo, G. Marocchi [Piangerelli dal 44' st]. A disposizione: Cavalieri, Baldisserri, Bellotto, Piangerelli, Marronaro. — All. Carlo Mazzone.
LAZIO: Malgioglio, Podavini (cap.), Calisti, Galbiati, Filisetti [Fonte dal 28' st], Magnocavallo, Poli, Vinazzani, Fiorini, Caso, Garlini. A disposizione: Ielpo, Calcaterra, Spinozzi, Toti. — All. Luigi Simoni.
Marcatori: Pradella 15' pt
Arbitro: Lamorgese (Potenza).
Ammoniti: Pradella, Gazzaneo, Lancini e Galbiati.
Spettatori: 22.322 paganti per 213.800.000 lire più 4.088 abbonati per una quota partita di £. 40.126.875. Note: giornata estiva, terreno in perfette condizioni. Circa 200 tifosi laziali in curva San Luca.

giovedì 7 gennaio 2016

Milan - Bologna 0-8, 1922 - La vittoria esterna con più ampio scarto della storia rosso-blu


Da "La Stampa Sportiva" del 12 novembre 1922, le immagini del Bologna che espugna per 0-8 il campo del Milan di viale Lombardia.
Terza vittoria del BFC a Milano-Milan negli ultimi undici anni – che non sono nemmeno poche, considerando le miserie societarie prima dell'avvento di Joey Saputo. Forse non tutti sanno che la vittoria in trasferta con più ampio scarto nella storia, il Bologna la colse proprio a Milano contro il Milan, il 5 novembre 1922, per 0-8, con 5 reti di uno scatenato Giuseppe Della Valle e 3 di Cesare Alberti, formidabile e sfortunato campione di S. Giorgio di Piano. Era il Bologna che Hermann Felsner stava plasmando pazientemente, e che dopo la mancata vittoria in finale contro la Pro Vercelli nel 1921, si apprestava a conquistare altre tre finali di Lega Nord consecutive, il secondo posto del 1927, e gli scudetti del 1925 e 1929. Ma torniamo ai protagonisti di quella partita memorabile: Alberti, cresciuto nei 'Boys' rosso-blu e destinato a una sfolgorante carriera sia nel Bologna che in Nazionale, ebbe in dote una sorte davvero avversa: prima un infortunio al menisco che lo tenne fuori dai campi di gioco per due campionati, poi l'incredibile e assurda morte prematura nel 1926, proprio quando era rinato calcisticamente nel Genoa. Cesare Alberti, soprannominato "Mimmo" o "il mister", era il fratello minore di Guido Alberti, giocatore del Bologna dal 1912 al 1915, ottimo elemento che nei rosso-blu venne impiegato come mediano ma all'occorrenza anche come attaccante – scomparso anch'esso giovanissimo a soli 21 anni, durante la Grande Guerra. "Mimmo", velocissimo attaccante che poteva giocare indifferentemente come interno o centravanti, era un finissimo palleggiatore e un realizzatore spietato. Si infortunò durante Cremonese - Bologna 3-0 del 12 novembre 1922, in seguito ad un calcione ricevuto al ginocchio. Rimase fermo un mese, rientrò il 10 dicembre del 1922 a Tortona contro il Derthona, ma dovette abbandonare il campo per il dolore. La diagnosi non lasciò scampo: rottura del menisco, che a quei tempi, almeno in Italia, significava fine della carriera. Il Bologna gli concesse la lista gratuita e per  due anni non calcò i campi di gioco. Solo nel 1924, dopo essere stato operato con successo al menisco dal professor Federico Drago del San Martino di Genova, Alberti scese di nuovo in campo, ma questa volta con la maglia del Genoa, che nel frattempo lo aveva tesserato tra le proprie file: era il 19 ottobre 1924, terza giornata di campionato, Genoa - Hellas Verona 3-0, con doppietta proprio del redivivo Cesare. 

Genova, 19 Ottobre 1924 - Marassi, Campo del Genoa di via del Piano
GENOA - HELLAS VERONA  3 - 0   (0 - 0)
Reti: 69' Moruzzi, 86' e 90' Alberti
GENOA: De Prà, Bellini, De Vecchi, Costella, Barbieri, Leale, Neri, Catto, Alberti, Moruzzi, Bergamino I. Allenatore: Garbutt
HELLAS VERONA: Carra I, Zuppini, Bosio, Cavalieri, Carra II, Molnar, Recchia, Ferrais, Castiglioni, Chiecchi II, Levratto. All. Molnar.
Arbitro: Grossi di Milano

La Stampa Sportiva - A.21 (1922) n. 46, novembre

A Milano il Milan ha subito un disastro pel opera del Bologna. Otto goals-a zero indicano il non valore dimostrato dai rosso e neri e rincresce davvero vedere una quadra tanto gloriosa nel passato sempre, anche negli anni meno lieti, precipitare così. Manca ad essa squadra affiatamento, allenamento, tutto insomma, ma, sopra ogni cosa, parmi manchi una volontà ferma che la diriga.

Da "La Gazzetta dello Sport" del 6 novembre 1922

Bologna batte Milan 8-0

Milano, 5 novembre

Cesare Alberti con la maglia del Bologna, che indossò dal 1920 al 1923, quando era il giovane astro nascente del club rosso-blu. L'elegante ground dei rossoneri aveva oggi una fitta cornice di pubblico accorso un po' per vedere il Bologna, uno dei leader del girone B, e un po' anche con la segreta speranza che i milanisti ottenessero una bella affermazione la quale indicasse la rinascita dello squadrone cittadino così carico di tradizioni, e che segnasse pure la resurrezione del foot-ball in Lombardia. Invece quali e quante delusioni! L'edificio immaginario che ognuno di noi si era costruito, è caduto sotto i colpi di maglio (e furono ben otto) dei forti campioni dell'Emilia, tanto che a metà del secondo tempo il pubblico deluso ha abbandonato il campo. Il perché del grave e grande «score?». Basta avere assistito all'incontro per rendersi ragione di quanto è avvenuto. I milanisti dopo una prima schermaglia briosa e vivace si sono lasciati travolgere per mancanza di coesione fra linea e linea e affiatamento fra uomo e uomo. Qualche buona occasione iniziale fu mancata in pieno dal Milan per indecisione e i milanisti ottennero anzi nel primo tempo quattro corner; poi il Bologna ha assaltato la porta del Milan ed ha segnato due punti nel primo tempo e 6 nel secondo. «Geppe» Della Valle, Alberti, Baldi e Genovesi hanno grandeggiato in campo. I primi 35 minuti videro il Milan giocare con brio e resistere bene; poi è venuto il crollo e il match ha perso ogni interesse. Per la cronaca diremo che i due primi punti del primo tempo furono segnati da Della Valle, uno al 4° e l'altro al 41° minuto, su corner. Nel secondo tempo 4 punti li segnò ancora «Geppe» all'8, 21, 26, 27 minuto, e due Alberti al 37° e 44° minuto. Il Bologna mancò di Perin perché ammalato. Al 34° minuto l'arbitro ha espulso dal campo Corsi del Milan.

Girone B - 4^ giornata
Milano, domenica 5 novembre 1922, Campo di Viale Lombardia
MILAN - BOLOGNA 0-8 (0-2) 
MILAN: Norsa; Bronzini, Allievi; De Franceschini I, Soldera I, Soldati Er; Morandi, Santagostino, Papa III, Corsi, Ballarin - All.: Soldera.
BOLOGNA: Gianese; Modoni, Rossi; Genovesi, Baldi, Pilati; Rubini, Della Valle III, Alberti, Baccilieri, Pozzi - All.: H. Felsner
Marcatori: 4', 41', 53', 61' e 72' Della Valle III, 56', 82' e 89' Alberti.
Arbitro: Brunetti di Torino