giovedì 28 gennaio 2016

Bologna - SampDoria, rivalità antica ma "giovane" allo stesso tempo


Il primo incontro tra il Bologna e l'altra metà di Genova che non tifa Grifone, risale al doppio confronto del campionato di Prima Categoria 1919-20 (massima serie) contro l'Andrea Doria: i doriani, maglia a quarti bianco-blu con blasone cittadino cucito sul petto, vennero sconfitti nell'inospitale e angusto campo di via Clavarezza, la mitica "Cajenna" – che sorgeva dove ora è edificata la gradinata Nord del tifo genoano –, per 1-4, con doppietta di Emilio Badini e una rete a testa per Giuseppe Della Valle e Bernardo Perin. Era l'8 febbraio 1920. Due mesi dopo si replicò allo Sterlino: 2-0 per i rosso-blu con due reti di Pietro Genovesi. Era l'Andrea Doria di Luigi Burlando, grande centromediano originario del capoluogo ligure, atleta che eccelleva ad alto livello in diverse discipline, dalla pallanuoto alla savate, la boxe francese molto in voga durante la Belle Époque. Nel secondo dopoguerra, le prime partite giocate contro la neonata SampDoria, dopo la fusione avvenuta nel 1946 tra Sampierdarenese e Andrea Doria, videro nuovamente il Bologna affermarsi sia a Marassi (0-1, rete di Ferruccio Valcareggi) che al Comunale per 2-0, con reti di Taiti e Cappello. Proprio il funambolico Gino Cappello – nella foto in alto a destra in splendida acrobazia – fu spesso protagonista di quei primi confronti, a volte anche molto accesi, contro i blucerchiati della Superba. La rivalità tra le due squadre e tifoserie si inasprì nuovamente a fine anni '70 e '90, quando il Bologna inflisse un doppio dispiacere alla Samp. Partite sentite quindi, con un passato che richiama anche alla cessione di Roberto Mancini, il grande rimpianto di una generazione di tifosi bolognesi.

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