venerdì 22 agosto 2008

Pietro Genovesi


Pietro Genovesi con la maglia della Nazionale, che il popolare mediano bolognese indossò 10 volte, più altre 2 presenze nella Nazionale B.Pietro Genovesi fu il mediano per eccellenza del Bologna degli anni Venti primissimi Trenta. Era uno splendido laterale destro, ricco di classe e insieme di agonismo. Fu un'autentica colonna dell'undici rossoblù dei primi trionfi, dei primi due scudetti del 1925 e del 1929. Componeva con Baldi e Giordani (poi con Baldi e Pitto), una linea mediana formidabile, tra le migliori in Italia. Pietro Genovesi nacque a Bologna il 27 giugno 1902 e iniziò a giocare al football da giovanissimo, nella famosa squadra di "boys" allevata da Angiolino Badini allo Sterlino, assieme a Baldi, Gianese e Pilati. Fra tutti il più genuinamente bolognese era proprio Genovesi, il popolare "Piréin", uno dei beniamini del pubblico di casa. Giocava sin da allora da mediano laterale (ruolo che non avrebbe più cambiato), destro o sinistro indifferentemente, sempre tra i migliori in campo. Non sorprende quindi che a 16 anni fosse già in prima squadra. Ci sarebbe rimasto per altri 15, vivendo da protagonista tutta la splendida ascesa rossoblù. Genovesi laterale destro è stato per quasi tre lustri un punto fermo della formazione. Un mediano con basi tecniche di prim'ordine ma soprattutto di grande decisione agonistica, vera immagine personificata della fama gladiatoria che il solido Bologna di Felsner s'era fatta in giro. Era un "metodista" vero, di quelli che alimentavano il gioco offensivo della squadra in modo implacabile, ossessionante. I mediani allora, secondo i dettami del metodo, operavano larghi sulle fasce difendendo sulle ali avversarie e poi contrattaccando di concerto con le mezzeali. Il Bologna però non era sempre un rigido interprete dei canoni danubiani, qualche accorgimento utile Felsner di tanto in tanto lo escogitava (vedi la posizione più arretrata di Perin rispetto a Della Valle) e così poteva accadere in certi momenti di pressione offensiva che Genovesi si portasse sulla mezzala sinistra avversaria (lasciando che con l'ala se la sbrigasse Borgato o Monzeglio) per azionare a sua volta da interno di spinta nella zona nevralgica.

Dieci volte in Nazionale

Figurina a gettone di Pietro Genovesi "Gettone Sport", fine anni Venti.
Pietro Genovesi
E quella di Genovesi, a sentire i compagni, era una spinta che si sentiva e come. Confortato dai favori popolari, investito anche di una certa autorità in seno alla squadra (fu lui il capitano del secondo scudetto), il nostro Piréin era uno di quelli che potevano permettersi di dire quel che pensavano senza peli sulla lingua. Schietto per natura, diventava così il termometro di tutte le situazioni e non stupisce che Leandro Arpinati, gran nume tutelare dell'epoca, lo consultasse spesso e volentieri. "Com'è che andiamo male?" gli chiese un giorno durante il campionato 1927-28, disputato dal Bologna un po' in sordina. "Vuole che torniamo su?" gli fece Piréin con l'abituale franchezza. "Allora ci rimandi Della Valle da Fornovo e vedrà che ci riprendiamo." Da notare che Genovesi e Geppe Della Valle non avevano buoni rapporti, ma questo non aveva impedito al primo di fare onestamente la diagnosi esatta. Arpinati allora si affrettò a far rientrare Geppe (che era stato trasferito all'istituto Case Popolari ) e l'anno dopo il Bologna vinse il campionato. Al banchetto che si fece sui colli il gerarca lanciò una amabile frecciatina a Genovesi: "Anche se il nostro Piréin va dicendo che sono nemico del Bologna, vi garantisco che mi avete dato una grande soddisfazione...". Quello che Genovesi non perdonava al gran capo era lo scudetto del '27 che lui, per scrupolo, perché non si dicesse che l'aveva tolto al Torino per darlo alla sua squadra (il Bologna si classificò al secondo posto nel 1927 e con la revoca dello scudetto al Torino per un caso di calcioscommesse, avrebbe dovuto essere automaticamente nominato campione d'Italia), aveva preferito non fosse assegnato. "Lo so che l'ha fatto per troppa onestà", protestava vibratamente Genovesi "ma così ha fregato noi!".

Due scudetti con il Bologna

São Paulo, 30 luglio 1929, Estádio Parque Antarctica, campo di gioco del Palestra Itália (l'attuale Palmeiras), squadra acerrima rivale del Corinthians. Pietro Genovesi con il capitano del Corinthians Pedro Grané. La partita, conclusasi per 6-1 in favore della squadra paulista, fu una delle peggiori sconfitte nella storia rosso-blu. Fu un match sfortunato, peraltro giocato contro una squadra fortissima che, in casa propria, dal maggio del 1929 al luglio del 1930, nei confronti internazionali lasciò letteralmente le briciole agli avversari. Solo gli inglesi del Chelsea riuscirono a strappare un pareggio per 4-4. Corinthians - CS Barracas Buenos Aires 3-1; Corinthians - Chelsea FC 4-4; Corinthians - Bologna 6-1; Corinthians - Selección de Tucumán (ARG) 7-2; Corinthians - Hakoah All Stars (con parecchi giocatori dell'Hakoah Wien, tra cui il grande Béla Guttmann) 5-1; Corinthians - CA Huracán Buenos Aires 4-2.
Genovesi con il capitano del Corinthians Pedro Grané.
Dieci presenze in Nazionale A e due in quella B sintetizzano il suo curriculum azzurro nobilitato dal bronzo olimpico di Amsterdam 1928. E fra l'esordio vittorioso di Marsiglia 1921 (secondo rossoblù dopo Emilio Badini ad andare in Nazionale) e l'ultima pure vittoriosa con la Cecoslovacchia, anche l'indimenticabile pagina bolognese di Italia - Spagna (c'erano anche Gianni, Giordani, Della Valle e Schiavio e Borgato come riserve) per l'inaugurazione del Littoriale. In rossoblù (dove poi ha figurato ripetutamente con incarichi tecnici) 250 partite ufficiali con 35 reti, non poche per un mediano. Una volta segnò una tripletta al Vicenza e un'altra una cinquina all'Udinese, emulando così il suo "amico" Della Valle (autore di analoga prodezza alcuni mesi prima a Milano sul Milan) col quale aveva in campo un'intesa perfetta nonostante i due non si parlassero. Anzi era stata proprio questa intesa a rimettere in corsa il Bologna a Marassi nella seconda finale del 1925. A tre minuti dal termine Piréin aveva intuito lo smarcamento rapido del Geppe e gli aveva servito la palla vincente. Una combinazione di classe. Nei ranghi del Bologna dal 1916, Pietro Genovesi giocò in campionato nel Bologna dal 1919-20 al 1932-33, con 250 presenze e 35 reti. Campione d'Italia nel 1925 e 1929, 1 Coppa Europa nel 1932, 1 bronzo Olimpico ad Amsterdam 1928, 10 presenze in Nazionale A e 2 in quella B. E' deceduto nel 1980 a 78 anni.

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