martedì 9 settembre 2008

Bologna - Alba Roma 1924-1925 – Il primo storico scudetto


1924-25. Il Bologna, dopo avere superato in cinque intensissime finali di Lega Nord il Genoa di Renzo De Vecchi, si apprestò a giocare la finale per il titolo di Campione d'Italia contro la vincente della Lega Sud, ovvero la Società Sportiva Alba Roma, storico club calcistico della capitale. Ma chi erano esattamente gli avversari del Bologna? L'Alba Roma era nata nel 1907 come Società Sportiva Alba Roma, semplicemente conosciuta come Alba. Portava una divisa di colore verde interrotta da una grande banda bianca orizzontale ed aveva un pubblico di estrazione popolare. Umberto Farneti, proprietario del club, era padrone di un'osteria del centro di Roma, nei pressi del quartiere Flaminio, che veniva utilizzata anche come "sede sociale" della squadra e come ritrovo per i sostenitori del club. Il suo nome era la "Bottiglieria del Gambero", situata in via del Gambero, ad un passo da via del Corso, fra Piazza S. Silvestro e via Frattina. La bottiglieria era un ritrovo di sportivi, richiamati oltre che dalla sede dell'Alba anche dalla cucina e dal vino genuino. Farneti, a causa di un difetto alla vista, era definito "er guercio". Di mole piuttosto considerevole, egli era il factotum dell'Alba e godeva di un certo prestigio nell'ambiente calcistico, non solo perchè la sua Alba era una buona squadra, ma anche perchè era un buon mediatore ed aveva un sistema molto pratico per convincere i giocatori delle altre compagini capitoline a passare alla squadra che dirigeva. Le sue prime operazioni di rastrellamento dei giocatori migliori si fanno risalire al campionato 1921/22, quando, tra l'altro, riuscì a far passare all'Alba il giocatore della Fortitudo Giovanni Degni. La contropartita fu l'apertura, per Degni, di una bottiglieria, i cui affari non prosperarono. Farneti, comunque, gliene aprì una seconda. Con Degni passarono all'Alba anche Corbyons e Alessandroni. Era una delle poche squadre che pagava regolarmente i giocatori (oltre 35.000 lire al mese); allora il calcio era uno sport semi-professionistico e non sempre gli atleti venivano retribuiti. All'epoca della fusione con l'Audace, poco prima della nascita della Associazione Sportiva Roma, l'Alba era presieduta dall'onorevole Ulisse Ignori, uno dei fautori dell'accordo di fusione tra le principali società calcistiche romane rimaste. Perse la finale scudetto per due anni di seguito: nel campionato del 1925 contro il Bologna (0-4 all'andata e 0-2 al ritorno) ed in quello del 1926 con la Juventus di Torino (1-7 all'andata e 0-5 al ritorno). Venne ammessa al campionato di Divisione Nazionale (allora la massima divisione) nel 1926. Nella stagione 1926-27 arrivò penultima nel girone A, retrocedendo in Prima Divisione e venendo successivamente ripescata per allargamento del campionato. Nell'estate del 1927 il club si fuse con la Fortitudo e il Roman nell'A.S. Roma. Il 16 agosto 1925 è tutto pronto allo "Sterlino" di Bologna: si gioca la prima finale scudetto tra i vincitori della Lega Nord, il Bologna, e i vincitori della Lega Sud, l'Alba Roma. Le due squadre si schierano in campo con le seguenti formazioni; il Bologna: Gianni; Modoni, Gasperi; Innocenti, Baldi, Martelli; Pozzi, Perin, Della Valle, Schiavio, Muzzioli. L'Alba: Zancanaro; Mattei, Corbjons; Rovida, Berti, Delle Fratte; Lo Prete, Scioscia, Degni, Shrott, Ziroli. Arbitro: Rangone. Dopo un primo tempo abbastanza equilibrato, terminato con il Bologna in vantaggio per 1 rete a 0, con gol di Giuseppe Della Valle, nel secondo tempo il match non ha praticamente storia, troppo ampio il divario tecnico e fisico tra il Bologna e l'Alba. Segnano ancora Della Valle, Angelo Schiavio e Perin, che fissano così il risultato sul 4-0 finale. Il ritorno si gioca allo stadio "Nazionale" di Roma il 23 agosto 1925. La partita sarà più equilibrata dell'andata giocata allo "Sterlino". l'Alba diede tutto quello che aveva per impegnare il Bologna. Ecco comunque il resoconto della partita, apparso il giorno 25 agosto 1925 sulle colonne del "Resto del Carlino".

"LA SQUADRA DEL BOLOGNA VINCE IL CAMPIONATO, battendo l'"Alba" per 2 goals a 0". "

Roma, 24 notte. 

Il Bologna è Campione assoluto d'Italia. Davanti ad uno folla calcolata in diecimila persone gli uomini di Della Valle hanno battuto nell'ultima battaglia i biancoverdi campioni del Sud e si sono ufficialmente e definitivamente impossessati del massimo alloro confermando in pieno il pronostico della vigilia che indicava nei bolognesi i migliori ed i più degni di appendere alle loro casacche sportive lo scudetto dai colori d'Italia. Commentare la partita di ieri per quello che ha posto in luce, e voler su di essa impostare l'elogio del vincitore non ci pare cosa adatta perchè ci ricondurrebbe a constatazioni già fatte e che più di ogni ulteriore disanima bastano di per se stesse a valorizzare le consistenza della vittoria finale dei poderosi calciatori di Della Valle. I rosso-bleu bolognesi scesi tra noi col prestigio di squadra perfetta e con l'autorevolezza di chi, a soli otto giorni di distanza, si trova a dover combattere contro avversari già sconfitti in modo nettissimo, per scarto di punto e per effettiva differenza nella qualità e nella fattura del gioco, hanno ieri trovato nella bianco-verde squadra albina un undici, se in un certo senso convinto della sua inferiorità, niente affatto rassegnato a cedere a priori, niente affatto disposto a capitolare senza prima aver gettato nella mischia tutte le proprie facoltà atletiche e morali. Il Bologna ha vinto lo stesso. Ma ha dovuto impegnarsi più che non a Bologna, ha dovuto ricorrere ai segreti della tecnica, della volontà e delle classe per imprimere all'ultima battaglia il suo suggello da dominatore. E la partita ne ha guadagnato assai in equilibrio: ciò che nelle battaglie dello sport equivale a tener alto nello spettatore l'interesse e la passione e che in un senso è la ragione prima della bellezza della lotta. Dopo un inizio calmo, che rivelava nei calciatori del Nord la sicurezza nella vittoria ed una padronanza assoluta dei temi di gioco, manovrati con eclettismo mirabile, e nalla squadra dell'Alba una specie di "timore reverenziale" nel trovarsi opposta a tanto avversario, non appena il Bologna, per opera del suo capitano, ha infilato il suo primo goal nella rete di Zancanaro e dalle scalee assilate dello Stadio, in uno agli applausi di cordialità ai bolognesi, sono partite le prime raffiche degli incitamenti alla squadra del cuore, la battaglia ha accusato un primo sussulto, un primo passo verso la passionalità. Ed i Campioni del Sud, serrate le fila, prima confusamente, poi in modo più razionale e con maggior decisione, sono passati al contro-attacco decisi a vender cara la pelle e mostrare al loro pubblico che la débacle dello "Sterlino" non doveva segnare la bancarotta del calcio meridionale. Abbiamo allora assistito a qualche cosa di meglio di una partita a vincitore designato preventivamente: ad un match cioè dove animosamente la squadra che aveva meno freccie all'arco dava il tutto per tutto pur di non rimanere schiacciata davanti ai più forti.

COME HANNO GIOCATO

E così fino a circa metà della ripresa. Fino a quando, cioè, il Bologna, che aveva contenuto da grande squadra l'assalto dell'avversario, non ha inflitto a Zancanaro il secondo irresistibile goal. In sostanza le due squadre, nella precarietà delle condizioni di forma attuali, non potevano dare di più. Il Bologna, che deve risentire il logorio di battaglie formidabili, quando il match ha preso calore si è un poco disunito e perduta l'estetica delle azioni in grande stile. La prima fila, che ha su Della Valle il più fino ed il più classico dei calciatori ed in Perin il virtuoso, ha avuto tempi d'arresto e strane lacune. Gli è che Schiavio appariva sbandato e le due ali un poco tagliate fuori dai mediani laterali dell'Alba. Baldi fra gli halves pur calando sul finire ha fatto un ottima partita coadiuvato, del resto, in modo eccellente dai compagni Pozzi e Martelli. Ottimo Gasperi ed un poco falloso Borgato che risentiva dall'avere un braccio fasciato. Sicuro e preciso Gianni. Dai romani va ricordato Zancanaro, il quale additato a punto nero della compagine, ha invece contribuito a contenere il punteggio bolognese. Mattei, oggi più a posto di Corbions, e fra i mediani, se si toglie Berti sempre poco efficace, Ziroli e Rovida se la sono cavata con onore davanti ad uomini tecnici quali i rosso-bleu. La prima fila nell'insieme ha lavorato con coscienza. Degni, Schrott, Lo Prete nell'ordine sono stati di volta in volta i più pericolosi per Gianni. Forse un goal sarebbe stato giusto premio ai volonterosi forwards laziali. La gran folla romana, accorsa sotto lo sferzare di un sole torrido, sugli infuocati scalini dello Stadio, ha avuto slanci generosi e grida per i propri.

LA PARTITA

Calcoliamo una folla di dieci mila persone allo Stadio, lungo le grigie e infocate scalinate. Precisione matematica. Il Bologna entra per primo, applaudito, seguito subito dall'Alba, e alle 17 il match ha inizio. Le squadre scendono nella seguente formazione: Bologna: Gianni; Gasperi, Borgato; Pozzi, Baldi, Martelli; Rubini, Perin, Della Valle, Schiavio, Muzzioli. Alba: Zancanaro: Mattei, Corbions; Delle Fratte, Berti, Rovida; Lo Prete, Scioscia, Degni, Schrott, Ziroli. L'Alba ha la palla e vola all'attacco. Gasperi spezza la prima puntata bianco-verde, e manda ai suoi. Al primo minuto Della Valle commette un fallo per carica irregolare; ma i rosso-bleu tessono che è una meraviglia. Poi Scioscia ha la palla e Gianni para il tiro. Degni combina con Schrott una discesa, ma il passaggio a Ziroli trova questo in offside. Discesa rosso-bleu; i veltri bolognesi non intendon cedere terreno. Stazionano nell'area di rigore avversaria per parecchi minuti, finché Schiavio, con un tiro tagliente a fil di palo, manda fuori per poco. Poi è Mattei a rompere l'incanto. Baldi brilla in difesa, e rifornisce gli avanti. Al decimo minuto Zancanaro para un bolide di Martelli. Ziroli accarezza un po' rudemente Pozzi; ma l'arbitro non ritiene opportuno espellerlo. Al 13° minuto un ottimo tiro di Schiavio. Si gioca fiaccamente fino al ventesimo minuto. Della Valle dribbla consecutivamente tre avversari, ma è arrestato da Corbions. Al 24° minuto primo goal bolognese. Su rimessa di Gianni, Rubini crossa preciso, Della Valle riprende, dribbla i backs avversari e segna. Zancanaro si getta in plongeon in ritardo. Gli albini sembrano svegliarsi. Ma Borgato e Gasperi spezzano le azioni di Degni e Scioscia. Poi, di nuovo all'attacco. Della Valle si fa cogliere due volte in netto offside. E la fine del primo tempo trova Berti che tira un bolide da venti metri, arrestato bene da Gianni.

LA RIPRESA

La ripresa assume un tono di maggiore vivacità. Gli albini intessono temi che non concludono per precipitazione degli avanti. I rosso-bleu si trovano ancora per poco tempo all'attacco e poi debbono trattenere i focosi romani, che però non giungono mai a seriamente minacciare la rete di Gianni. Nei primi quindici minuti è da registrare una bella combinazione Della Valle-Perin, finita con un bolide di quest'ultimo, che Zancanaro para. All'undicesimo minuto per poco Borgato non fa ottenere il pareggio. Va per riprendere di testa a due metri dalla rete, ma la palla lo sfiora; Gianni è pronto a salvare in gioco pericoloso. I bianco-verdi volano ora; ma sono trattenuti da Gasperi. Belle azioni da ambo le parti. Due offside di Della Valle e uno di Degni. Al 16° minuto, primo corner contro l'Alba per un formidabile shoot di Perin. Gianni al 20° minuto para da due metri un forte tiro di Schrott. Fuga di Lo Prete. Niente. Una bella fuga di Perin e mischia sotto la rete bianco-verde. Al 29° minuto Lo Prete centra; Gianni para, ma la palla gli sfugge; la riprende mentre tre avversari non sono capaci di approfittare del buon momento. I rosso-bleu si riprendono. Al 35° minuto Della Valle passa a Muzzioli. Questi centra. Riprende Rubini ed a porta vuota segna. I romani non attendevano il goal, e si protendono all'attacco inutilmente. Il Bologna serra le fila. Arretra un po' Baldi e Rubini e Della Valle hanno campo di mettere ancora a dura prova il valore di Zancanaro. Lo spostamento di Corbions non ottiene nulla. E la fine trova i rosso-bleu ancora minacciosi sotto la rete bianco-verde. Il pubblico plaude a vincitori e vinti.

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