"Il Genoa aveva indossato una maglia bianca con strisce rossoblu; insomma è destino: chi indossa la maglia bianca perde. Voi sapete quanto siano affezionati alle cabale giocatori e tifosi; tutti sono concordi: non più la maglia bianca. Nella «bella» il Bologna (tenuto a cambiare maglia perché il Genoa è campione) dovrà indossare una maglia di altro colore: tale è l'imperativo unanime al quale si inchina anche la direzione del Bologna. E così io vengo inviato giovedì mattina a Milano perché acquisti undici maglie colorate e perché fissi le camere in un albergo situato in una posizione tranquilla. La Lega Nord ha già stabilito che la finalissima si svolga a Milano sul campo del Milan in viale Lombardia (con eventuali due tempi supplementari) domenica 7 giugno, arbitro l'avv. Mauro. lo mi porto a Milano ed in un grande magazzino del Corso trovo un vasto assortimento di maglie sportive di tutti i colori: non v'è che l'imbarazzo della scelta; mi sovviene allora che alcuni anni prima il Rapid di Vienna sceso allo Sterlino in maglia verde e calzoncini neri lasciò in tutti una grande impressione di possanza e di invincibilità. Ebbene sia il verde, il colore della speranza, quello che possa dare al Bologna lo scudetto. Scelsi maglie di cotone (per ragioni di economia e perché il caldo si faceva già sentire) di un bel color verde scuro, con intorno alla scollatura un sottile bordo nero e naturalmente acquistai anche i calzoncini neri. Indi alla ricerca di un albergo con tutti i requisiti desiderati: lo trovai in Piazza Fontana (Albergo Commercio n. 5) e prenotai senz'altro le camere per la sera del prossimo sabato. E con il mio grosso involto me ne tornai a Bologna. Debbo dire che a tutti piacque il colore delle maglie: meno male, la mia missione era finora andata bene".Nell'immagine in alto a destra, una mia ricostruzione della maglia verde con tanto di scudetto tricolore appena conquistato. La maglia verde venne alternata nei decenni come seconda maglia a quella bianca con banda trasversale rossoblu, oppure a quella con banda orizzontale rossoblu. L'ultimo revival della maglia verde risale agli anni '80 e al campionato del centenario. È una maglia storica del Bologna, tra le più tradizionali.
Scuola danubiana
L'Italia, come scritto in precedenza, ottenne la prima vittoria contro i bianchi d'Austria solo nel 1931, dopo vent'anni di risicati pareggi e brucianti sconfitte, alcune delle quali clamorose nel punteggio. Il pubblico dello Sterlino, già all'epoca amante del bel gioco, tributò una autentica ovazione ai viennesi di Hütteldorf. Quella vittoria del Rapid a Bologna rimase talmente impressa tra i tifosi bolognesi, che il dirigente del Bologna Enrico Sabattini, nel 1925, prima della terza finale di Lega Nord contro il Genoa giocata sul campo del Milan in viale Lombardia, dovendo il Bologna cedere il passo sulla divisa di gioco (in quanto il Genoa era campione d'Italia in carica), si recò in un magazzino di Milano di articoli sportivi a scegliere le nuove maglie. Le scelse di color verde scuro con un colletto sottile rifinito in nero, con i pantaloncini neri e i calzettoni verdi con risvolto nero. Esattamente come la prima maglia tradizionale del grande Rapid dei primi anni 1920, verde scura con i calzoncini neri, come quella che indossarono i campioni viennesi in quel pomeriggio di marzo del 1921, nel match che incantò i diecimila spettatori dello Sterlino.
Domenica, 27 marzo 1921, Campo Sterlino
Rapid batte Bologna 4-1 (1-0)
Bologna, 27 notte.
Oggi Bologna, sul campo dello Sterlino, ha ospitato la forte squadra, austriaca Rapid di Vienna. Questa squadra è prima nella classifica, con un punto di vantaggio sul Wiener Amateur. Il Rapid ha dato oggi sul campo del Bologna una ammirevole dimostrazione di tecnica e di superiore abilità. Di fronte ad essa il Bologna, che pure ha giuocato tutt'altro che male, ha potuto fare ben poco, forse anche per un senso di timore da cui sono stati presi i giuocatori di fronte a cosi rinomati avversari. Questi infatti detengono meritatamente il titolo di campioni austriaci e tra la loro file vi sono ben cinque internazionali. La loro squadra colpisce gli spettatori per la saldezza dell'inquadratura, l'amalgama delle linee e degli uomini e per l'ordinato svolgimento delle azioni. Nel primo tempo il Rapid con passaggi veloci e decisi riesce a segnare un primo punto al 25.o minuto. Il Bologna si rinserra allora tutto in difesa e nel rimanente del primo tempo non permette più agli avversari di segnare. Nella ripresa il Bologna al 10.° minuto con una bella azione combinata da Pozzi e Della Valle ottiene il pareggio per merito di quest'ultimo. Ma successivamente il Rapid porta prolungati attacchi alla porta dei rossobleu bolognesi e riesce a marcare altri tre punti. Così la partita ha avuto termine con quattro ad uno. Ottimo l'arbitraggio del dottor Pasquinelli.
BOLOGNA: Modelli; Rossi, Zecchi; Spadoni, Baldi, Genovesi; Pozzi, Perin, Alberti, Della Valle II, Della Valle I. - All. H. Felsner
RAPID: Kraupar; Dittrich 'Gigerl', Schediwy II; Klär, Brandstätter I, Nitsch; Wondrak, Uridil, Witka, Bauer, Körner 'Krczal'. - All. D. Schönecker
RETI: 0:1 Karl Wondrak 11', 1:1 Mario Della Valle II 55', 1:2 Eduard Bauer (?), 1:3 Karl Wondrak 75', 1:4 Heinrich Körner 'Krczal' 88'
ARBITRO: dr. Luigi Pasquinelli
SPETTATORI: 10.000
IL RAPID A BOLOGNA.
Da uno dei partecipanti al viaggio.
La partita.
Tutte le finestre si spalancarono al nostro passaggio, che prese le sembianze dell’ingresso di un eroe. Naturalmente andammo immediatamente a letto. Domenica pomeriggio visitammo tutte le attrazioni di Bologna, il Duomo, l’Università, eccetera, naturalmente accompagnati dai signori del Bologna F.C. E ora alla partita stessa: si poté dedurre dalle pagine della ‘Gazzetta dell Sport’ con quanta precisione questo foglio fosse informato sulle condizioni dei viennesi. Questo giornale è pieno di elogi per gli Amateure, nonché per le prestazioni dei giocatori del Rapid nei precedenti incontri contro le squadre italiane. La Gazzetta fu dispiaciuta di non poter salutare Kuthan, mentre per il resto sottolineò la superiorità sulla carta del Rapid rispetto al Bologna – superiorità tuttavia da dimostrare sul campo! Lo stadio del F.C. Bologna è sito in una posizione ideale a circa venti minuti dal centro della città ed è circondato da una tribuna di cemento di cento metri di lunghezza. Il campo di gioco ha la lunghezza prescritta, tuttavia la larghezza è di soli 54 metri, il che rappresentò un discreto svantaggio per i viennesi; inoltre il terreno era molto duro. Le seguenti squadre si schierarono agli ordini dell’arbitraggio indulgente del dott. Pasquinelli:
BOLOGNA: Modelli; Rossi, Zecchi; Spadoni, Baldi, Genovesi (nazionale); Pozzi, Perin (nazionale), Alberti, Della Valle III, Della Valle II. - All. H. Felsner
RAPID: Kraupar; Dittrich 'Gigerl', Schediwy II; Klär, Brandstätter I, Nitsch; Wondrak, Uridil, Witka, Bauer, Körner 'Krczal'. - All. D. Schönecker
Il Rapid si dimostrò largamente superiore al suo avversario da ogni punto di vista, destando la migliore impressione negli spettatori, i quali sottolinearono ogni buona azione con un applauso. A fine partita, la massa si riversò sul campo caricandosi letteralmente in spalla i giocatori del Rapid per portarli nel loro spogliatoio. Non c’è mai stata partita, bensì una lezione impartita dal maestro all’allievo. In fondo, il Rapid era stato invitato proprio a questo scopo, che fu pienamente raggiunto. Il Rapid giocò una pura partita d’esibizione, durante la quale avrebbe potuto segnare un numero di reti ancora maggiore, se avesse fatto meno accademia e abuso di finezze tecniche. Gli attaccanti si sono concessi una dimostrazione di consumata arte calcistica, in particolare Wondrak e Bauer. Grazie all’ottimo appoggio di Nitsch e Klär, Brandstätter poté particolarmente illustrarsi, risultando il migliore in campo. Dittrich e Schediwy brillarono alternativamente nelle azioni di difesa. Kraupar ebbe poco da fare, ma in alcune azioni dimostrò di essere ancora un campione.
Nessun commento:
Posta un commento