Bologna, giugno 1936. Angelo Schiavio accoglie alla stazione Matthias Sindelar e il suo FK Austria Wien, alla vigilia degli ottavi di finale della Coppa dell'Europa Centrale. I due grandi campioni si stimavano e rispettavano; Angiolino riteneva Sindelar il più forte giocatore d'Europa. Condividevano entrambi l'odio sportivo di Luis Monti, il fortissimo e truce centromediano della Juve, detto doble ancho (due ante, per la sua robusta taglia fisica), che più volte tentò di stroncare fisicamente la loro carriera — sia Sindelar che Schiavio uscirono portati via a braccia dal campo. I due avevano fatto conoscenza la prima volta nel gennaio del 1925, quando le amichevoli internazionali erano l'unica maniera per affrontare le squadre straniere e l'Austria portava ancora il glorioso nome di Wiener Amateur SV. Finì 4-2 per il Bologna e "cartavelina" segnò una rete per le 'violette'. L'Austria, arcirivale del Rapid in quel di Vienna, nella Coppa Europa fu per tutti gli anni 1930 l'autentica bestia nera delle squadre italiane, contro le quali Sindelar solitamente si scatenava: Juventus eliminata nel 1933; Ambrosiana-Inter battuta in finale sempre nell'edizione del 1933; Bologna eliminato per due anni di seguito, 1936 e 1937. Davvero un castigo. Ma gli austriaci erano veramente fortissimi e Angiolino non aveva torto: Sindelar era per davvero il numero uno in Europa.
lunedì 19 marzo 2018
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